Il concetto di danno esistenziale ha assunto nel tempo un ruolo centrale nel panorama del diritto civile italiano. Tuttavia, la sua autonomia rispetto ad altri danni non patrimoniali — in particolare il danno da perdita del rapporto parentale — è stata più volte oggetto di scrutinio da parte della giurisprudenza.
Con la sentenza n. 17881 del 2 luglio 2025, la Corte di Cassazione torna sull’argomento e chiarisce i criteri che legittimano (o escludono) il riconoscimento autonomo del danno esistenziale nei casi di perdita di un congiunto.
⚖️ Il caso oggetto della sentenza
La vicenda riguardava i familiari di una vittima deceduta in seguito a un grave incidente stradale. I ricorrenti avevano già ottenuto il risarcimento del danno parentale, ma chiedevano anche la liquidazione separata di un danno esistenziale, derivante da un peggioramento complessivo della qualità della vita e della serenità personale.
La Corte d’Appello aveva rigettato la domanda. I ricorrenti hanno dunque presentato ricorso in Cassazione.
📚 Il principio affermato dalla Cassazione
Con la sentenza n. 17881/2025, la Corte ha rigettato il ricorso, affermando che:
“Il danno esistenziale non può essere riconosciuto in via autonoma quando è già incluso, in maniera completa, nel risarcimento tabellare previsto per la perdita del rapporto parentale.”
La Corte ha inoltre sottolineato che per ottenere un ristoro distinto, è necessario allegare e dimostrare specifici elementi che provino un pregiudizio ulteriore, non ordinario, rispetto a quello già indennizzato nel danno parentale.
🧩 Danno parentale e danno esistenziale: quali differenze?
Danno parentale | Danno esistenziale |
---|---|
Deriva dalla perdita di un congiunto stretto | Deriva da un peggioramento generale della qualità della vita |
Ha profili patrimoniali e non patrimoniali | È sempre un danno non patrimoniale |
È liquidato secondo tabelle consolidate (es. Milano) | Richiede prova rigorosa dell’impatto personale |
Può assorbire il danno esistenziale, se non diversamente provato | Deve essere specifico, autonomo e documentato |
🔍 Danno esistenziale: cosa cambia nella pratica?
Non basta allegare un generico dolore o sofferenza per ottenere un doppio risarcimento.
Sarà necessario dimostrare che la perdita ha causato un pregiudizio ulteriore e anomalo: ad esempio, la perdita del lavoro, isolamento sociale duraturo, insorgenza documentata di patologie.
I giudici verificheranno caso per caso se il danno esistenziale richiesto non sia già compreso in quello parentale.
🧑⚖️ Cosa può fare chi ha subito un lutto?
Chi ritiene di aver subito un danno esistenziale distinto da quello parentale deve:
Raccogliere prove: documentazione sanitaria, testimonianze, certificati di invalidità, perizie mediche.
Rivolgersi a uno studio legale esperto in diritto civile e risarcimento danni.
Valutare attentamente la strategia processuale, per evitare richieste infondate o duplicazioni.
📌 Conclusioni sul tema del danno esistenziale
La sentenza della Cassazione n. 17881/2025 riafferma un orientamento ormai consolidato: il danno esistenziale non può essere risarcito automaticamente in aggiunta al danno parentale. Serve prova rigorosa di un pregiudizio ulteriore.
Lo Studio Legale Giuliano & Partners assiste da anni persone e famiglie in casi delicati di responsabilità civile e risarcimento del danno. Affrontiamo ogni questione con rigore giuridico e sensibilità umana, per garantire giustizia a chi ha subito un torto.
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